“Ciò che accade a Pompei andrebbe attenzionato: in questi mesi ho appreso diverse segnalazioni in materia di appalti, irregolarità nei concorsi pubblici e relativamente ad alcuni aspetti amministrativi che non sembrerebbero essere trasparenti e del tutto regolari”, parole e che parole quelle del senatore, Orfeo Mazzella, che insieme ad altri dieci senatori cinque stelle chiesero al ministro Piantedosi l’invio nella città della Madonna e degli Scavi degli 007 ministeriali per svelare le parentele, i rapporti, gli intrecci tra camorra, colletti bianchi e politica, dopo i casi di Torre Annunziata e Castellammare di Stabia; permeate a livello amministrativo dai clan e politicamente sciolte a pochi mesi di distanza nel 2022.
“Com’è noto, il Comune di Pompei ha affrontato alcune problematiche amministrative: dopo le dimissioni della maggioranza dei consiglieri nel 2020, un commissario prefettizio è stato nominato per gestire la transizione. Ad oggi, invece, alcune criticità richiedono un’indagine approfondita e azioni tempestive – ha continuato Mazzella – Pertanto, ho richiesto al Ministro dell’Interno di fare chiarezza, anche attraverso la nomina immediata di una commissione di accesso, su alcune presunte illegalità che sembrerebbero essere perpetrate. Ovviamente il condizionale – ha precisato sui social il senatore cinque stelle – è d’obbligo ma non spetta a me emettere verdetti bensì agli organi competenti, nel rispetto della legalità e dei cittadini di Pompei”, ha concluso Mazzella.
La cosiddetta patata bollente ritorna nelle mani del ministro del governo Meloni. ‘E chest’è!