Panzarotto indigesto per Aliberti. Oggi le firme dal notaio!
L’ultima riunione tra fedelissimi, quei pochi che sono rimasti, e oggi la speranza che qualcuno non si faccia vedere all’appuntamento dal notaio per sfiduciare l’amministrazione Alberti dopo appena un anno o poco più di governo cittadino. Avagnano e Company riescono a buttare giù dalla torre Don Paky che, tutto sommato, accetterà di buon grado per candidarsi da capolista di Forza Italia in Regione Campania. ‘E chest’è!
Ecco l’ultimo messaggio da WhatsApp di Aliberti al suo gruppo
“A seguito degli attacchi avuti dall’opposizione che mi invitava di mettermi dicendo che non c’è più e non esiste +1 maggioranza, a seguito delle firme che si stanno raccogliendo per una possibile mozione di sfiducia ho ritenuto opportuno chiarire la mia posizione. Non sono legato alla poltrona, nel corso di un processo giudiziario, con coraggio e consapevolezza sono salito sul palco per dire alla Città che avrei assunto ogni responsabilità per far rinascere Scafati e che avrei voluto e sperato di avere una squadra che andasse nella stessa direzione. Mi sono presentato agli Scafatese) con un programma elettorale analitico delle cose da fare e dopo 18 mesi porto dentro la soddisfazione di quanto abbiamo prodotto fino a questo momento. la possibile sfiducia da parte dei consiglieri comunali è prevista dalla legge volendo o nolendo.. nonostante La Città mi abbia votato in modo assolutamente democratico. Non sono legato alla poltrona e credo che, avendo la possibilità di poter approvare il bilancio entro il 28 febbraio, si sta lavorando per produrre il miglior documento unico di programmazione nel quale è contenuto anche il triennale delle opere pubbliche ed un bilancio che ci porti fuori dal piano di riequilibrio definitivamente ma che non sottragga le opere pubbliche materiali ed immateriali che abbiamo dimostrato di poter e saper realizzare per essere orgogliosi della città nella quale viviamo… Nessun attacco ai consiglieri comunali eletti nella maggioranza nessun attacco ai consiglieri comunali eletti all’opposizione… Ragionare discutere trovare sintesi credo che sia la cosa più giusta se davvero si vogliono fare gli interessi del paese… Quando tutto questo non è più possibile perché l’interesse personale prevale sull’interesse complessivo il sindaco si dimette… Quello che mi avevano chiesto di fare… Ma io non ho mai mai fatto prevalere l’interesse personale su quello complessivo… Così vale anche per ognuno dei consiglieri comuni con i quali ci siamo scontrati, abbiamo discusso poco o molto, con i quali condividiamo la stessa visione della città con alcuni ed abbiamo divergenze con altri… L’importante è che al centro del ragionamento ci sia sempre la città che diciamo di amare… Comunque vada io ci ho messo l’anima”.
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